mercoledì 28 gennaio 2009

Il mio primo approccio alla disabilità...


Ho pensato di aprire questo post per raccontarvi un po' la genesi del mio interesse nei confronti della disabilità, interesse che è cresciuto piano piano, coinvolgendomi sempre di più, fino a portarmi a scegliere questo percorso di studi..."Terapia della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva".

Nel giugno del 2005 ho deciso di mettermi alla prova,
 buttandomi, totalmente a capofitto, in una nuova esperienza: quella del soggiorno estivo con i bambini dell'Aias. 
Sono par
tita per 15 giorni a fare la volontaria con bambini disabili senza mai aver fatto prima nessun tipo di esperienza in quel settore.....mi incuriosiva e, senza pensarci troppo, ho accettato questa sfida. 
Il mio compito era quello di seguire per due settimane, 24 ore su 24, una ragazzina autistica di 11 anni; dovevo occuparmi di lei, dormire con lei, aiutarla a vestirsi, a lavarsi, a mangiare, e seguirla nelle varie attività della giornata. 
Eravamo un gruppo di volontari, fra i 16 e i 19 anni, e ad ognuno di noi era stato af
fidato un bambino. La mattina li accompagnavamo sulla spiaggia, organizzavamo dei giochi insieme alle terapiste, e poi andavamo con loro a fare il bagno; il pomeriggio
, dopo aver pranzato tutti insieme, venivano fatti i gruppi di terapia, poi c'era la merenda e di nuovo sulla spiaggia; la sera dopo cena, noi volontari avevamo il compito di preparare qualche attività, qualche gioco da proporre ai bambini, uno spettacolino fatto da noi, e d
opo li accompagnavamo a letto. 
Detto così, sembra qualcosa di
 molto semplice, ma in realtà non lo era affatto...
Le difficoltà si sono presentate subito al momento della partenza, quando molti dei bimbi non ne volevano sapere di staccarsi dai genitori e di salire su un pullman con uno che non avevano mai visto prima.... E, di conseguenza, anche noi volontari inesperti, abbiamo visto crollare in un attimo tutto il nostro entusiasmo e i nostri buoni propositi.......IL PANICO! 
Incredibile il potere che ha il pianto di un bambino!
Comunque, una volta arrivati alla struttura ("Villa Maria assunta in cielo" a Ronchi), il problema p
rincipale era cercare di ambientarsi, di far ambientare i bambini e di farli stare tranquilli.....il fatto è che per molti di loro era la prima volta che si allontanavano dalla famiglia, e per molti di noi era la prima volta che avevamo a che fare con dei bambini così da vicino...e per di più bambini con difficoltà.
Ma piano piano tutto ha cominciato a prendere forma, noi volontari abbiamo
 cominciato a conoscere i nostri piccoli assistiti, a entrare in confidenza con loro, a capire le loro esigenze, il loro carattere, i loro gusti e interessi; e anche fra i volontari stessi si è venuta a creare una bella atmosfera.......c'era molta collaborazione, voglia di aiut
arsi e di dive
rtirsi, di conoscersi e di fare insieme un'esperienza importante.
Sono stati 15 giorni molto significativi per me. Ho rimesso in discussione un po' tutta la mia vita, sono stata obbligata a guardarmi dentro e a prendere coscienza di ciò che non andava.......e soprattutto, questo confronto, se vogliamo anche violento, con una realtà fino a quel momento sconosciuta o, quantomeno, mal considerata, mi ha permesso di farmi chiarezza, di mettere un po' in ordine le idee.........
L'anno seguente sono ritornata e mi è stato affidato un altro bambino, anche lui autistico. Mi ha messo decisamente alla prova, sono stata sul punto di abbandonare l'impresa e di tornare a casa...ma poi ho resistito e non me ne sono pentita. Sono state due settimane molto mooooolto difficili, sicuramente meno divertenti di quelle dell'anno prima; il bambin
o che dovevo seguire non mi permetteva di dedicarmi ad altro se non a lui, non avevo mai un momento di relax (spesso, anche dopo che l'avevo messo a letto, si alzava e mi veniva a cercare), e qualsiasi cosa sembrava essere un problema irrisolvibile. E' stata dura davvero, ma credo che l'aver vissuto questa esperienza mi abbia fatta crescere molto....... Ho capito molte cose: ho capito cosa significhi lavorare in una realtà così complessa e spaventosa, ho capito cosa vuol dire per una famiglia dover gestire un bambino così difficile.....ho capito CHE COS'é realmente la DISABILITA'. Può sembrare scontato, ma non è così: spesso, infatti, può capitare di idealizzare la figura del "disabile", di fare buoni e banali propositi del tipo "voglio aiutare chi ha bisogno" senza prima domandarsi "sono capace di aiutare chi ha bisogno??"...........dico questo perchè io ci sono cascata.... in buona fede, certo......ma ci sono cascata! Ho ceduto con trop
pa facilità al fascino del vol
ontariato, mi sono fatta incantare da questo mondo in apparenza idilliaco, e quando mi ci sono dovuta confrontare davvero......allora ho aperto gli occhi, e mi sono accorta di quante cose non avessi considerato, di quanto fossi stata ingenua! Per fortuna, il mio carattere forte, la mia sensibilità e la mia reale propensione ad aiutare gli altri mi hanno permesso di non scappare, e di vivere quei giorni come una preziosissima occasione di crescita interiore.
A giugno 2007 preparo le valigie, e parto, per il terzo anno di seguito.......
Mi viene affidato un altro bambino, 6 anni, con sindrome di Down. 
Questo è stato forse il turno più bello e più piacevole.....io ero già più "esperta" e il mio bimbo era bravissimo, simpaticissimo e molto affettuoso. Si è instaurato subito un bellissimo rapporto tra noi.....ci siamo davvero divertiti molto, io mi sono affezionata a lui e lui a me. Mi è stata utile, anche questa terza volta......ho potuto apprezzare la gioia di fare felice un bambino, ho potuto conoscere la bellezza di un mondo così difficile e complesso, ho potuto finalmente addolcire un po' quel sapore amaro che mi aveva lasciato in bocca l'esperienza dell'estate precedente. 
Nel 2008, avendo l'esame di maturità, ho dovuto rinunciare a partecipare di nuovo al soggiorno......ma, siccome la sorte ha voluto che fossi la prima della scuola a fare l'orale, il 27 giugno ho preso il treno per Marina di Massa e ho raggiunto i bambini che stavano già là da ormai più di 10 giorni. Ho trascorso con loro solo gli ultimi momenti del turno....ma, meglio che nulla!!! 
Comunque, ormai la decisione l'avevo presa: uno di quegli 8 posti disponibili per "Terapia della Neuro e Psicomotricità dell'Età Evolutiva" DOVEVA ad ogni costo ESSERE MIO!!!!

                              

2 commenti:

egocentricamente ha detto...

:) bella storia Rachele!

Rachele ha detto...

Grazie Pat! Baciiiiii