martedì 16 giugno 2009

"Il Circo"


Guardatelo!!!! DOVETE guardarlo!!
ASSOLUTAMENTE!!!!!
E' un video strepitoso...tratto da "Tour dopo tour" del 1989. Renato canta una canzone inedita, intitolata "Il Circo"....sentite che favola!!!
A partire dal testo, che è un concentrato di poesia....e poi la musica che parla direttamente all'anima, quell'atmosfera surreale, il costume, 
il suo viso così espressivo, le sue movenze, quella platea ammutolita.... sembra di essere su un altro pianeta!!!
Veramente SUBLIME!!!!




sabato 30 maggio 2009

"Pianeta Feisbuk"



Spulciando i vari post del blog del professore ho finalmente trovato un argomento su cui penso di avere qualcosa da dire....è l' "assignment 5", dove si chiede di parlare di Facebook e del nostro rapporto con questa "realtà parallela".
Sebbene io non sia in genere molto propensa verso queste cose virtuali, perchè ho sempre avuto la sensazione che siano una sorta di "ultima spiaggia" per solitari disperati, mi sono lasciata coinvolgere....vuoi per insistenza dei miei amici, vuoi per curiosità.....all'ennesima volta che mi sentivo ripetere la solita domanda, "Ma te ci sei su Facebook?", mi sono imposta di fare un viaggio in questo allettantissimo Paese dei Balocchi per capire cosa ci fosse di così divertente e interessante.
Registrazione eseguita, senza troppe difficoltà.
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...............
....................... E ORA????
Ovviamente, il mio "handicap informatico" mi impediva di capire cosa dovessi fare una volta che ero diventata membro di questa comunità virtuale, tanto vasta quanto semplice (questo l'ho capito solo dopo!). La lampadina si accende quando mi arriva per e.mail la notifica che una persona di mia conoscenza "chiede di essere mio amico"..... sebbene la mia prima reazione sia stata a dir poco ingenua (nel senso che mi è venuto da pensare: "Ma che è impazzito?? Da quando in qua si mandano le e.mail per chiedere di essere amici???" :-D), cliccando sul link che mi era stato segnalato, mi si è letteralmente aperto un mondo!! Dopo aver confermato "l'amicizia" di questa persona ho iniziato a capire il meccanismo "feisbukkiano" e devo dire che, via via che si aggiungevano facce conosciute e rassicuranti, mi sono sentita un po' meno disorientata in quel pianeta sconosciuto.....e forse c'ho anche preso un po' di gusto! :-D
Adesso mi sono ambientata abbastanza e ho superato quello scetticismo e quella naturale antipatia che provo ogni qualvolta mi avvicini a una nuova risorsa telematica. Per me Facebook non è uno strumento utile a qualcosa, ma un semplice, ulteriore punto d'incontro....un pretesto in più per mantenere i contatti con amici vicini e lontani, per condividere foto, filmini e pensieri anche banali..... Niente di indispensabile, ma tutto sommato piacevole! :)

sabato 9 maggio 2009

è sempre più dura andare avanti



Mi domando il perchè di questo mio rifiuto sistematico nei confronti del piccolo spazietto virtuale che mi sono creata costruendo questo blog....
Non riesco a scriverci niente... perchè?!?
Nonostante i buoni propositi non manchino, non riesco a portare avanti il mio lavoro qua sopra! Come posso fare??? AIUTOOOOOOOO!!!!!
C'è qualche anima pia che sa darmi un consiglio? c'è nessuno in grado di risolvere pacificamente il conflitto ancestrale tra me e il mio blog?!? Ve ne sarei immensamente grata!!! :-)
Attendo con ansia un qualsiasi intervento...
Ciao ciao!!!

giovedì 5 marzo 2009

"L'isola deserta"



Mi sembrava interessante condividere con voi questo racconto, scritto da Josè Saramago e inserito nella raccolta intitolata "Di questo mondo e degli altri". 
L'autore immagina di trovarsi su un'isola deserta, dove conduce una vita semplice e serena, in compagnia dei personaggi di un libro (il "Don Chisciotte" di Cervantes) e di un'opera ( "Orfeo ed Euridice" di Gluk)....ma potremmo anche dire in compagnia di se stesso, dei suoi sogni e della sua fantasia. 
I suoi giorni trascorrono in perfetta armonia, finchè non giunge dal mare un incomprensibile marchingegno che riporta l'autore alla cruda realtà......il computer.
Da questo momento la vita sull'isola cambia drasticamente e la pace di un tempo ormai è soltanto un lontano ricordo.
Alla fine l'autore muore, ucciso dalla "troppa consapevolezza", dalla "troppa realtà", dai "troppi ragionamenti".....ucciso dall'impossibilità di sognare, di emozionarsi, di immaginare. La nascita del computer è la morte dell'uomo....dell'uomo sensibile, dell'uomo-poeta, dell'uomo che ha il cuore più grande del cervello.

Questo racconto, volutamente esagerato e provocatorio, nasconde, secondo me, delle verità molto importanti e fa riflettere su problematiche profondamente attuali. 
Credo di non sbagliarmi nel dire che oggi il computer sia lo strumento in assoluto più usato di tutti.... E, fin qui, non ci vedo niente di male. 
Il computer è utile davvero, forse indispensabile anche, e sarebbe stupido ostinarsi a non volerlo utilizzare! Ma il problema sta nel COME.......
Il fatto è che molti usano il computer senza sapere come si fa.....e non mi riferisco alle conoscenze di informatica, alle nozioni sui vari programmi, ecc; mi riferisco all' incapacità di alcune persone (troppe!) di rendersi conto che, fra noi e il computer, gli esseri dotati di Intelligenza siamo NOI! Non il computer!! 
Può sembrare scontato, ma, purtroppo, ho avuto più volte l'occasione di constatare che non lo è affatto!
La tendenza generale è quella di affidarsi al computer come se fosse un "tuttologo", un "vangelo" o la Fata Turchina con tanto di bacchetta magica......è così che finiamo per convincerci che il computer possa avere le soluzioni semplici e veloci a tutti i nostri problemi! Ed è così che da "strumento utile" si trasforma in una bomba pronta a esplodere e a cancellare per sempre la nostra umanità.
Sto esagerando?? ...forse. Ma c'è del vero in quello che dico. 
Questa è una cosa che ho sempre pensato e, trovarla scritta su un libro in forma di storiella, mi ha sorpresa molto e mi ha fatto immensamente piacere.


mercoledì 28 gennaio 2009

Il mio primo approccio alla disabilità...


Ho pensato di aprire questo post per raccontarvi un po' la genesi del mio interesse nei confronti della disabilità, interesse che è cresciuto piano piano, coinvolgendomi sempre di più, fino a portarmi a scegliere questo percorso di studi..."Terapia della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva".

Nel giugno del 2005 ho deciso di mettermi alla prova,
 buttandomi, totalmente a capofitto, in una nuova esperienza: quella del soggiorno estivo con i bambini dell'Aias. 
Sono par
tita per 15 giorni a fare la volontaria con bambini disabili senza mai aver fatto prima nessun tipo di esperienza in quel settore.....mi incuriosiva e, senza pensarci troppo, ho accettato questa sfida. 
Il mio compito era quello di seguire per due settimane, 24 ore su 24, una ragazzina autistica di 11 anni; dovevo occuparmi di lei, dormire con lei, aiutarla a vestirsi, a lavarsi, a mangiare, e seguirla nelle varie attività della giornata. 
Eravamo un gruppo di volontari, fra i 16 e i 19 anni, e ad ognuno di noi era stato af
fidato un bambino. La mattina li accompagnavamo sulla spiaggia, organizzavamo dei giochi insieme alle terapiste, e poi andavamo con loro a fare il bagno; il pomeriggio
, dopo aver pranzato tutti insieme, venivano fatti i gruppi di terapia, poi c'era la merenda e di nuovo sulla spiaggia; la sera dopo cena, noi volontari avevamo il compito di preparare qualche attività, qualche gioco da proporre ai bambini, uno spettacolino fatto da noi, e d
opo li accompagnavamo a letto. 
Detto così, sembra qualcosa di
 molto semplice, ma in realtà non lo era affatto...
Le difficoltà si sono presentate subito al momento della partenza, quando molti dei bimbi non ne volevano sapere di staccarsi dai genitori e di salire su un pullman con uno che non avevano mai visto prima.... E, di conseguenza, anche noi volontari inesperti, abbiamo visto crollare in un attimo tutto il nostro entusiasmo e i nostri buoni propositi.......IL PANICO! 
Incredibile il potere che ha il pianto di un bambino!
Comunque, una volta arrivati alla struttura ("Villa Maria assunta in cielo" a Ronchi), il problema p
rincipale era cercare di ambientarsi, di far ambientare i bambini e di farli stare tranquilli.....il fatto è che per molti di loro era la prima volta che si allontanavano dalla famiglia, e per molti di noi era la prima volta che avevamo a che fare con dei bambini così da vicino...e per di più bambini con difficoltà.
Ma piano piano tutto ha cominciato a prendere forma, noi volontari abbiamo
 cominciato a conoscere i nostri piccoli assistiti, a entrare in confidenza con loro, a capire le loro esigenze, il loro carattere, i loro gusti e interessi; e anche fra i volontari stessi si è venuta a creare una bella atmosfera.......c'era molta collaborazione, voglia di aiut
arsi e di dive
rtirsi, di conoscersi e di fare insieme un'esperienza importante.
Sono stati 15 giorni molto significativi per me. Ho rimesso in discussione un po' tutta la mia vita, sono stata obbligata a guardarmi dentro e a prendere coscienza di ciò che non andava.......e soprattutto, questo confronto, se vogliamo anche violento, con una realtà fino a quel momento sconosciuta o, quantomeno, mal considerata, mi ha permesso di farmi chiarezza, di mettere un po' in ordine le idee.........
L'anno seguente sono ritornata e mi è stato affidato un altro bambino, anche lui autistico. Mi ha messo decisamente alla prova, sono stata sul punto di abbandonare l'impresa e di tornare a casa...ma poi ho resistito e non me ne sono pentita. Sono state due settimane molto mooooolto difficili, sicuramente meno divertenti di quelle dell'anno prima; il bambin
o che dovevo seguire non mi permetteva di dedicarmi ad altro se non a lui, non avevo mai un momento di relax (spesso, anche dopo che l'avevo messo a letto, si alzava e mi veniva a cercare), e qualsiasi cosa sembrava essere un problema irrisolvibile. E' stata dura davvero, ma credo che l'aver vissuto questa esperienza mi abbia fatta crescere molto....... Ho capito molte cose: ho capito cosa significhi lavorare in una realtà così complessa e spaventosa, ho capito cosa vuol dire per una famiglia dover gestire un bambino così difficile.....ho capito CHE COS'é realmente la DISABILITA'. Può sembrare scontato, ma non è così: spesso, infatti, può capitare di idealizzare la figura del "disabile", di fare buoni e banali propositi del tipo "voglio aiutare chi ha bisogno" senza prima domandarsi "sono capace di aiutare chi ha bisogno??"...........dico questo perchè io ci sono cascata.... in buona fede, certo......ma ci sono cascata! Ho ceduto con trop
pa facilità al fascino del vol
ontariato, mi sono fatta incantare da questo mondo in apparenza idilliaco, e quando mi ci sono dovuta confrontare davvero......allora ho aperto gli occhi, e mi sono accorta di quante cose non avessi considerato, di quanto fossi stata ingenua! Per fortuna, il mio carattere forte, la mia sensibilità e la mia reale propensione ad aiutare gli altri mi hanno permesso di non scappare, e di vivere quei giorni come una preziosissima occasione di crescita interiore.
A giugno 2007 preparo le valigie, e parto, per il terzo anno di seguito.......
Mi viene affidato un altro bambino, 6 anni, con sindrome di Down. 
Questo è stato forse il turno più bello e più piacevole.....io ero già più "esperta" e il mio bimbo era bravissimo, simpaticissimo e molto affettuoso. Si è instaurato subito un bellissimo rapporto tra noi.....ci siamo davvero divertiti molto, io mi sono affezionata a lui e lui a me. Mi è stata utile, anche questa terza volta......ho potuto apprezzare la gioia di fare felice un bambino, ho potuto conoscere la bellezza di un mondo così difficile e complesso, ho potuto finalmente addolcire un po' quel sapore amaro che mi aveva lasciato in bocca l'esperienza dell'estate precedente. 
Nel 2008, avendo l'esame di maturità, ho dovuto rinunciare a partecipare di nuovo al soggiorno......ma, siccome la sorte ha voluto che fossi la prima della scuola a fare l'orale, il 27 giugno ho preso il treno per Marina di Massa e ho raggiunto i bambini che stavano già là da ormai più di 10 giorni. Ho trascorso con loro solo gli ultimi momenti del turno....ma, meglio che nulla!!! 
Comunque, ormai la decisione l'avevo presa: uno di quegli 8 posti disponibili per "Terapia della Neuro e Psicomotricità dell'Età Evolutiva" DOVEVA ad ogni costo ESSERE MIO!!!!

                              

venerdì 23 gennaio 2009

Quel "ragionevole dubbio" che può salvare una vita...


Per questa riflessione traggo ispirazione da uno spettacolo che sono andata a vedere venerdì scorso al teatro Manzoni di Pistoia: "La parola ai giurati" di Reginald Rose, regista e attore protagonista Alessandro Gassman. 
La storia è molto semplice: una giuria popolare si riunisce per decidere le sorti di un ragazzino accusato di parricidio. Ci sono dei testimoni oculari, delle prove contro di lui, il suo alibi non regge.....tutto sembra portare ad un verdetto tanto immediato quanto inconfutabile. "Colpevole".
Soltanto uno dei giurati manifesta qualche perplessità in proposito e chiede agli altri di riesaminare con calma e nel dettaglio tutti i passaggi; infatti, la condanna può essere fatta solo in caso di unanimità e implica la certezza del crimine al di là di ogni ragionevole dubbio
In questa formula è racchiuso il senso di tutta la commedia. E' lecito pensare che sia stato proprio il ragazzo ad uccidere il padre, ed è molto probabile che sia così.......ma non è certo. Questa condizione è sufficiente a dichiarare l'accusato "non colpevole" e a risparmiare la sedia elettrica a un ragazzino di 16 anni.
E' una storia che secondo me può far davvero riflettere....
La società in cui viviamo ci insegna a mostrare sicurezza in tutto quello che facciamo e diciamo; se vogliamo essere ascoltati dobbiamo far credere agli altri che abbiamo la VERITA' , e quella verità non deve essere messa mai in discussione, deve essere imposta anche con prepotenza, magari abbellita o nascosta da mille fronzoli...ma mai, MAI incrinata! 
Chi si mostra insicuro viene travolto, chi si ferma a riflettere prima di agire perde quota, chi dubita delle sue convinzioni perde credibilità e considerazione. 
E' un'epoca, questa, dove conta più la quantità che la qualità di ciò che si dice, dove molti parlano e pochi ascoltano, dove si preferisce portare avanti idee infondate e precostituite piuttosto che ragionare e costruirsi idee proprie, magari impopolari, ma nelle quali crediamo profondamente. 
Non è che voglia demonizzare la società di oggi, ma a me sembra che sia un "vizio" comune,
 TROPPO comune, quello di prendere decisioni affrettate, non abbastanza ponderate....di vivere così, alla giornata, come se non fossimo noi i responsabili delle nostre scelte, come se fosse sempre possibile tornare indietro!  
A volte non è così...a volte è necessario fermarsi, è indispensabile entrare in crisi, è di importanza anche vitale avere dei dubbi. 
Ne "La parola ai giurati" quel ragionevole dubbio è servito a salvare un ragazzo dall
a sedia elettrica. Forse nessuno di noi si troverà mai in situazioni così estreme, ma se avessimo il coraggio di ammettere il potere salvifico del dubbio anche nella semplice quotidianità, magari riusciremmo a tenere al guinzaglio la nostra vita un pochino di più e ad esserne noi i veri padroni. 
Non è per fare retorica...io ci credo davvero.

domenica 11 gennaio 2009

Vieni, ti porto nella favola mia.......

E come promesso...sono tornata per raccontarvi una storia.......una storia che ha dell'incredibile......ma che è, dovete credermi, meravigliosamente vera!
Inizia il 29 agosto del 2007, quando, mossa dall'amore per un grande poeta-artista-cantante-maestro e soprattutto un grande UOMO, decido di avvicinarmi a lui registrandomi sul forum ufficiale. In quel momento non avevo la precisa cognizione di quello che stessi facendo (anche perchè, vista la mia...ehm...non eccessiva simpatia per tutto ciò che è "tecnologico" e virtuale, non avevo nemmeno un'idea chiara di che cosa fosse un forum)...per qualche tempo non scrissi niente, leggevo i commenti degli altri qua e là e cercavo di orientarmi. Dopo pochi mesi già mi sembrava di conoscere il 90% degli utenti!! Ci scambiavamo opinioni, emozioni, pensieri, critiche (non sempre costruttive!), impressioni, su tutto ciò che riguardava noi e la nostra comune passione...ma anche su tanti altri argomenti, personali e non, di attualità, politica, cultura, religione, e qualsiasi cosa che ognuno si sentiva di condividere. 
Mi si è aperto un mondo!! Si è creato tra me e gli altri utenti un rapporto molto particolare ed esclusivo: pur non conoscendoci direttamente, pur essendo diversi, di età, di ideologia, di orientamento, di condizione sociale....riuscivamo ad aprirci e a confrontarci su questioni che spesso non affrontiamo nemmeno con gli amici più intimi. Sì perchè dietro ad un monitor la vergogna non c'è, si può essere se stessi senza paura di essere giudicati, si può esprimere le proprie idee e i propri sentimenti senza inibizioni, senza dover rendere conto a nessuno. E' un mondo virtuale, ma VERO! Piano piano sono cominciate a nascere delle cose molto molto simili a dei sentimenti....sentimenti di affetto, di stima per quel particolare "nick"....e soprattutto è cominciata a nascere una grande voglia di incontrarci, di scoprire le facce che stavano dietro a quei nomignoli così bizzarri, e di scambiarci tutti quegli abbracci che sempre più spesso ci mandavamo via etere, sperando con tutto il cuore che arrivassero a destinazione!
E fu così che verso febbraio 2008 qualcuno buttò lì l'idea di organizzare un raduno per realizzare quel sogno ormai presente e ingombrante dentro molti di noi...idea accolta al volo, con tanto di boato!!! Tante le adesioni, più di quelle immaginate: una trentina di persone che non si sono mai viste prima mettono da parte i loro impegni, prendono ferie, prenotano stanze di albergo e partono per Roma. Il 25 ottobre stanno tutti là, insieme....è magia!
E' l'inizio di una favola, che prosegue il 13 dicembre con un secondo piccolo incontro a Firenze, e poi il 31 dicembre a Roma, per festeggiare insieme la fine del vecchio e l'inizio del nuovo anno. Le emozioni sono grandissime, l'entusiasmo a mille e il calore incredibile.....ci sentiamo amici da una vita e ci siamo visti 3 volte!!
Ecco perchè mi sento di spezzare una lancia a favore del mondo di Internet e di questo strumento misterioso che è il computer......senza il loro aiuto non avrei mai potuto vivere queste esperienze così uniche con persone così straordinarie! Chiamatelo "prodigio della tecnica", chiamatelo "miracolo", chiamatelo "magia".......noi abbiamo una parola che le comprende tutte......ZEROFOLLIA!
Forse un giorno vi spiegherò cos'è.....se sarò capace....